Trieste, 28 lug - Sono 640 i giovani iscritti al conservatorio
Giuseppe Tartini di Trieste e di questi oltre il 10 per cento è
costituito da straneri. A livello nazionale è quasi un primato,
al quale si affianca la produzione di 130 eventi aperti al
pubblico, saggi esclusi. Inoltre il conservatorio giuliano è
leader in Italia per i corsi universitari sperimentali.
Nel complesso uno standard elevato, che ha i suoi presupposti in
molti fattori, tra cui, osserva il direttore Massimo Parovel,
emerge la capacità di costruire talenti partendo da vivai di
giovanissimi, tradizione storica del Tartini che, per restare un
valore aggiunto dell'istituto nel contesto della riforma delle
scuole superiori in Italia, impone di adeguarsi ai tempi e
dotarsi di spazi nuovi e consoni alle esigenze di studenti e
docenti.
Di questo hanno parlato, tra l'altro, l'assessore regionale al
Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen, in visita al
conservatorio, il direttore Parovel e il presidente del consiglio
d'amministrazione del Tartini, Anna Illy.
"Abbiamo bisogno di affiancare alla sede attuale, prestigiosa ma
intoccabile per il suo valore storico ed architettonico, una
dependance che consenta di ospitare un maggior numero di
studenti" ha detto Parovel, prospettando all'assessore diverse
ipotesi, a partire dall'innalzamento di almeno due piani
dell'aula interrata, progetto che richiede però una variante del
piano regolatore.
Primo obiettivo della ricerca di nuovi spazi, compreso un teatro
per concerti, è il mantenimento dell'attuale livello di qualità
dell'insegnamento nel contesto di un'evoluzione didattica che in
Italia porterà all'impegno dei conservatori nell'elaborazione di
corsi universitari ed alla nascita dei licei musicali nel 2010.
"Anche in vista di questi sviluppi, abbiamo inserito i
conservatori del Friuli Venezia Giulia nella Conferenza sul
diritto agli studi universitari", ha detto l'assessore Rosolen,
ricordando che l'attuale Amministrazione regionale si è
contraddistinta per l'impulso dato alla ricerca umanistica,
sostenendo l'attività di ricerca e lo sviluppo di questi
istituti.
" Non posso pensare che, proseguendo sulla strada del tecnicismo,
le nuove generazioni diventino incapaci di capire ed interpretare
Mozart" ha notato Alessia Rosolen, sottolineando che ogni
impoverimento culturale riverbera i suoi effetti negativi sulla
crescita intellettuale delle nuove generazioni.
Alessia Rosolen ha quindi confermato a Parovel pieno appoggio
della Regione a fronte della programmazione degli investimenti
che il Tartini intende fare per raggiungere l'ampliamento dei
propri spazi operativi e ha chiesto al direttore e alla signora
Illy precise indicazioni sulle possibilità che si offrono a
Trieste il questo momento.
Il Tartini fa infatti parte dei sottoscrittori del programma
quadro per l'edilizia universitaria e nel corso dell'ultimo
tavolo di lavoro è stato deciso di procedere alla definizione
delle priorità per i prossimi anni già nella riunione di
settembre.
La pianificazione coinvolge anche i conservatori di Udine e
Trieste e Parovel si è impegnato a valutare, entro quella data,
le scelte possibili per dare al Conservatorio triestino nuove
aule e un "teatro" che ospiti i concerti organizzati
dall'istituto e consenta agli studenti di "far pratica" su un
terreno più consono alle loro prospettive di vita e di carriera.
ARC/LVZ
Massimo Parovel (Direttore Conservatorio Giuseppe Tartini Trieste), Alessia Rosolen (Assessore regionale Lavoro, Università e Ricerca) ed Anna Illy (Presidente CdA Conservatorio Giuseppe Tartini Trieste) al Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste. (Trieste 27/07/09)